Tratto da “A Crìa da Cumpagnia Armasca” – n. 52– I Trimestre 2017
Correva l’anno 1817, nell’antico Borgo di Arma, era il tempo in cui l’Eremita”, come veniva chiamato il custode del Santuario della Annunziata, ai piedi della “Fortezza”, si recasse a suonare una campanella sugli scogli antistante il Borgo, per annunciare che stava per iniziare la Santa Messa, che si celebrava nella ”Chiesa Grotta dell’Arma”.
Pochi anni prima era accaduto un fatto eccezionale, straordinario nel nostro territorio e per la nostra Comunità.
Il 13 febbraio 1814, il Papa Pio VII nel viaggio di ritorno verso Roma, dal suo esilio in terra di Francia, toccò molti paesi della costa ed in particolare ARMA.
Per riceverlo degnamente fu costruito un grande palco sul piazzale antistante il mare al centro del paese, dove il Pontefice impartì la Benedizione alla grandissima folla pervenuta da tutti i paesi vicini. In ricordo di questo “Sacro Luogo”, dove il Papa benedì la folla, fu posta una grande croce che vi rimase per molti anni.
Questo non bastava alla popolazione armese: era giunto il momento di avere una propria Chiesa.
Fu pertanto presentata al “Consiglio Comunale degli Anziani” una supplica per la richiesta di una sovvenzione per poter dare inizio ai lavori, e alla posa della prima pietra del tanto desiderato edificio.
Il “Consiglio degli Anziani” così si espresse: “..il giorno 28 ottobre 1817, riconosciuto che questo Borgo è mancante di una Chiesa, e che è di tutta necessità di soccorrere questa porzione di popolazione con quelli aiuti che la religione somministra, viene concesso un primo contributo di lire quattrocento/00”.
Subito fu dato inizio ai lavori, e ci vollero ancora alcuni anni, per portarli a termine.
Con il repertino sviluppo di ARMA si erano raggiunti i 1200 abitanti e la modesta chiesa battuta dal mare e con l’ingresso posto sulla strada Nazionale Aurelia, con il traffico di carri e delle prime auto, non poteva più ospitare tutti i fedeli.
Questo disagio era stato segnalato più volte, nell’impartire la Cresima ai ragazzi di ARMA, prima dal Vescovo Tommaso Reggio nel 1892, poi dal Vescovo Ambrogio Daffra.
Nacque così il pensiero per la costruzione di un nuovo edificio. Ci vollero molti anni, ma alla fine il 7 maggio del 1907, fu celebrata la prima messa nella nuova chiesa.
La chiesetta, però, come molti la chiamano, continuò a servire egregiamente alla sue funzioni, per
molti anni ancora, almeno sino al termine della seconda guerra mondiale.
Poi, si sa come vanno le cose di questo mondo, venne abbandonata ed adibita a tutto meno che alle funzioni religiose.
Nel 1984 venne lanciata l’idea, caldamente appoggiata dal parroco di allora, don Daniele Bisato, di un profondo restauro. Se ne interessò la Cumpagnia Armasca che aveva fondato da poco l’associazione e che da allora si occupa della conservazione di questo patrimonio storico, culturale e religioso.