Tratto da “A Crìa da Cumpagnia Armasca” – n. 57 – III Trimestre 2018
Con il continuo perdurare delle incursioni piratesche e delle razzie sulla nostra costa e nell’entroterra, il Governo genovese impose ai vari Comuni, la costruzione di fortificazioni e torri di guardia a difesa del territorio, anche per il fatto che queste scorribande che depredavano i vari paesi, impoverivano le casse della “Serenissima”.
Nel 1562 un decreto governativo imponeva alle genti della costa “armedana”, la costruzione di un forte sul promontorio della collina dei Castelletti, prospicente alla spiaggia di Arma, ove sorgevano i ruderi del vecchio Castello Romano.
Dopo molte controversie tra i Comuni e la popolazione locale di chi doveva sostenere le spese e di chi era la proprietà terriera, dove il forte doveva essere costruito, iniziarono i lavori e il 25 marzo del 1565 (giorno dell’Annunziata), terminò la costruzione con la successiva inaugurazione.
Il Comando di una guarnigione stabile d’artiglieria nella Fortezza, fu dato ad un certo Capitano Sebastiano Castagna.
Tutti i Forti o Torri di guardia erano collegati a vista tra loro, ed era quindi necessario che le “vedette” segnalassero l’imminente avvicinarsi di navigli nemici. Gli sbarchi principalmente venivano di notte, per colpire la gente nel sonno, a tal scopo dalle Torri si accendevano fuochi, che annunciavano quanto stava accadendo, secondo l’intensità del fuoco, si segnalava la distanza della flotta e la quantità delle navi che si avvicinavano.
Torri e Forti erano oltre una decina e coprivano un vasto territorio che dalla Torre dell’Arma alla Torre della Gallinara, si estendeva per tutta la costa e l’entroterra fino ad Oneglia.
Alla fine del XVI Sec. dopo la battaglia di Lepanto, le incursioni vennero meno e finirono per terminare ed i Forti andarono in disuso.
Solo nella fortezza di Arma rimase fino al 1780 una guarnigione del Governo Genovese per ostacolare il contrabbando del sale che all’epoca era molto attivo e procurava danni alle casse genovesi.
Abbiamo ancora nel nostro stradario la ”Strada contrabbandieri” che si collegava, in località le “Saline”, nel territorio di Triora, precisamente nella frazione di Loreto, con la Via del sale, verso il Piemonte.
Di questi preziosi monumenti storici ne restano ben pochi, la maestosa “Fortezza dell’Arma”, domina da oltre cinque secoli il nostro litorale e la grande bella spiaggia, ma solo a vederla nello stato di abbandono e degrado in cui è ridotta, viene da pensare: “quello che non fecero i barbari“…