Tratto da “A Crìa da Cumpagnia Armasca” – n. 60 – III Trimestre 2019
Per secoli l’attività marittima di Arma, ne ha caratterizzato la sua economia.
E’ un nostro dovere ricordare i nostri vecchi marinai, ed i loro drammi vissuti su tutti i mari da dove molti non hanno fatto più ritorno.
Delle loro navi non è rimasto che un lontano ricordo, molta documentazione è andata perduta, quella poca rimasta è gelosamente custodita dalla vecchie famiglie, un passato che ormai è diventato leggenda.
Grazie ai nostri sforzi di ricerca, siamo riusciti ancora a raccogliere diverso materiale interessante.
Nei primi anni dell’ottocento, diversi nuclei familiari si trasferirono dal levante genovese, verso i nostri lidi, con i loro navigli, trasformando così la nostra marineria in un centro ancora più attivo.
L’antica tradizione cantieristica raggiunse una fiorente attività, sulla grande spianata del Borgo, navi di tutte le dimensioni erano in cantiere: leudi, golette, brigantini, i grandi “gussi”, quelli che i nostri pescatori a forza di remi spingevano in alto mare alla pesca di pregiato pesce.
Ricordare questi ardimentosi uomini è un nostro dovere, un piccolo “museo” a ricordo è stato reato presso la sede della nostra associazione in Villa Boselli e dobbiamo dire che si è rilevato subito molto interessante, sia per la gente del luogo, che per i numerosi turisti entusiasti nel visitarlo e conoscere questa nostra interessante storia.
I locali sono diventati, con i passare degli anni, ristretti ed i reperti avrebbero bisogno di essere collocati in nuovi ambienti, racchiudendo i molti modellini in nuove bacheche, in modo tale che possano essere visionati da tutti coloro che lo vorranno, senza mettere in pericolo i molti particolari nautici.
Nel frattempo è stato creato un bellissimo “logo” che qui sotto riproduciamo, che vorremmo sistemare all’ingresso della nostra sede sociale e dell’eventuale museo navale, per indicarne l’esistenza.