Tratto da “A Crìa da Cumpagnia Armasca” – n. 54 – III Trimestre 2017
Il mese di settembre ha registrato alcuni cambiamenti nella nostra collettività. Sabato 16, dopo 17 anni di servizio pastorale, don Benito Cagnin ha lasciato le redini della nostra parrocchia per sopraggiunti limiti di età. La comunità armese lo ha salutato con una funzione che si è svolta alla presenza del vescovo diocesano Antonio Suetta che contemporaneamente alla nomina del suo successore, lo ha nominato parroco emerito.
La comunità lo ha volto salutare offrendogli dei doni in ricordo della sua permanenza in Arma e noi, come Cumpagnia Armasca, gli abbiamo regalato una riproduzione su tela del quadro realizzato da Umberto Corradi raffigurante la chiesetta di San Giuseppe, tanto cara a don Benito, e le barche sulla spiaggia dei pescatori.
Una settimana più tardi ha fatto il suo ingresso don Alessio Antonelli, un giovane sacerdote, originario della nostra provincia, che ha fatto la sua esperienza pastorale a Dolceacqua, dapprima come curato di quella parrocchia e poi, alla scomparsa di don Angelo Nanni, come parroco.
Don Alessio ha colpito subito la comunità dichiarando la sua disponibilità: “… per voi ci sono al mattino, pomeriggio, sera e notte, se non fossi in chiesa, cercatemi e io ci sarò…”.
Anche a don Alessio, che nei giorni precedenti il suo ingresso, aveva mostrato la sua liguritudine, parlando in dialetto con il nostro presidente Angelo Stella, abbiamo fatto omaggio di alcune nostre pubblicazioni, partendo dal libro su Arma, per passare al vocabolario armasco – italiano, il libro di poesie in armasco, quello del dottor Nello Revelli e il magnete porta bonheur.
Con don Alessio si è anche parlato della nostra idea relativa ai lavori di restauro della chiesetta di San Giuseppe ed il parroco ha mostrato la sua disponibilità a condividere il progetto, riservandosi di valutarlo con più calma nelle prossime settimane.
Fra le novità degli ultimi tempi dobbiamo segnalare che il grande eukalyptus, posto ad uno degli ingressi di Villa Boselli, è stato abbattuto. L’operazione preannunciata durante una riunione pubblica dal sindaco Mario Conio e dall’agronomo Antonino Rosato, si è resa necessaria per la pericolosità della pianta, minata alla base, e quindi venendo a mancare la sicurezza meccanica, a rischio crollo. Un vero peccato sia per la bellezza dell’esemplare, sia per la sua vetustà. L’albero fu messo a dimora da Sir Thomas Hanbury che, buon amico della famiglia Boselli-Piacenza, curò l’allestimento di tutto il giardino della villa. Doveva avere quindi, circa 120 anni.
Nella foto si può notare come l’albero fosse già rigoglioso nella sua posizione subito dopo che fu innalzato il monumento ai caduti della Grande Guerra, inaugurato nel 1924 alla presenza della Regina Margherita, deceduta nel gennaio del 1926, mentre era in vacanza a Bordighera a villa Etelinda. L’eukalyptus abbattuto non è comunque l’unico ad avere dei problemi. Anche quello vicino al monumento ai caduti desta qualche perplessità. Per lui si è proceduto ad una potatura “impegnativa”, nel tentativo di salvarlo. Visto che stiamo parlando di piante, oltre a quelle del viale delle palme, le ultime due phönix presenti a Villa Boselli sono state attaccate dal punteruolo rosso e quindi abbattute. L’amministrazione comunale per bocca del sindaco ha rassicurato che tutte le piante eliminate verranno sostituite o con altre palme resistenti al punteruolo o con altre essenze. I lavori non saranno immediati come invece sono stati per i vialetti e l’aiuola rotonda, ma saranno fatti e con loro si metterà mano anche all’impianto di illuminazione che presenta attualmente molte pecche.
Fra i prossimi appuntamenti vogliamo ricordare quelli di dicembre con la terza edizione del Natale in Villa ed il Presepe e l’Infiorata di Natale, questi ultimi due nella Chiesetta di San Giuseppe.